Oggi parliamo della temuta ernia al disco e di come l’attività fisica mirata può aiutarci a prevenire e migliorare questo fastidioso disturbo della colonna vertebrale.
Partiamo dallo spiegare brevemente cos’è un disco: la spina dorsale è un complesso composto da 33 ossa chiamate vertebre. Tra una vertebra e l’altra sono presenti dei cuscinetti riempiti di una sostanza gelatinosa; su questi dischi appoggiano le vertebre, che vengono così tenute in posizione. Con il passare degli anni, questi cuscinetti possono andare incontro a rottura o degenerazioni, con conseguente perdita della loro capacità di ammortizzare. Nell’ernia o prolasso, il contenuto gelatinoso del nucleo spinge contro le pareti del disco e tende a fuoriuscire.
La degenerazione dei dischi intervertebrali è un processo naturale: quando si invecchia i dischi si disidratano, diventando meno flessibili e più soggetti a rottura. Ma ci sono alcuni fattori che possono accelerare il processo o rendere più suscettibili a un’ernia discale.
- Età: le ernie del disco sono più comuni nella mezza età, soprattutto tra i 30 e i 50 anni;
- Genere: ad essere colpiti sono gli uomini due volte di più rispetto alle donne;
- Fumo: fumare tabacco aumenta il rischio perché diminuisce i livelli di ossigeno nel sangue;
- Sovrappeso: il peso in eccesso causa di stress supplementare sui dischi nella regione lombare;
- Altezza: gli uomini più alti di 180 centimetri e le donne più alte di 170 centimetri sembrano avere un rischio maggiore di soffrire di un’ernia discale;
- Lavori usuranti: sollevare, tirare, spingere, flettere lateralmente e ruotare ripetutamente la schiena può aumentare il rischio di ernia discale;
- Stare seduti per troppe ore;
- Praticare sollevamento pesi;
- Gravi lesioni alla schiena, come ad esempio una caduta o un incidente stradale.
Il trattamento per la cura dell’ernia al disco prevede riposo, farmaci antinfiammatori, una terapia fisica mirata e, in alcuni casi, intervento chirurgico. L’ernia espulsa non rientra e non può esserci una guarigione spontanea, ma due meccanismi possono subentrare ed evitare l’intervento chirurgico. Nel primo caso, il frammento espulso si disidrata perdendo così gran parte del volume e trova una posizione e una conformazione più neutra nei confronti delle strutture adiacenti responsabili del dolore.
L’altro meccanismo è legato all’aumento del tono muscolare della schiena: grazie ad un percorso di ginnastica mirato e al conseguente miglioramento della postura la protusione discale può subire una parziale regressione.
È indispensabile che il paziente colpito da ernia del disco si mantenga per quanto possibile attivo. In caso di dolore grave potrebbe essere necessario l’osservazione di un assoluto riposo per i primi due giorni, tuttavia dopo questa fase è importante iniziare a muoversi appena possibile, per mantenere la mobilità della schiena e favorire così il recupero.
Ovviamente l’attività fisica va fatta in maniera coscienziosa, evitando assolutamente il sollevamento pesi e scegliendo una ginnastica dolce che non gravi sulla schiena. Il movimento contribuirà anche a rafforzare i muscoli che inevitabilmente possono indebolirsi.
Puoi scegliere di affidarti al Progetto Benessere per essere seguito in un percorso personalizzato e totalmente disegnato sulle tue esigenze. Otterrai diversi benefici, tra cui la diminuzione del fastidio, una forza maggiore nei muscoli della schiena e migliorerai la tua postura prevenendo disagi futuri.
Ricorda: se nella vita tutti avessimo una postura attiva e non passiva, non avremmo alcuni di questi problemi con la schiena. Prevenire è sempre meglio!