Nel gergo quotidiano lo chiamiamo fiatone, il tuo medico parlerebbe di dispnea, per tutti affanno: qualsiasi termine vogliate utilizzare per chiamarlo, è un problema molto comune tra gli italiani che corrono dalla mattina alla sera fra lavoro, famiglia, impegni, ma anche tra chi ha una vita piuttosto sedentaria.
L’affanno è una mancanza d’aria all’apparato respiratorio che provoca una difficoltà a ossigenare l’organismo e rallenta la nostra capacità di movimento. Se l’affanno arriva dopo uno sforzo, per esempio dopo aver corso per non perdere un autobus, o post allenamento, o sollevando un peso considerevole, non dobbiamo preoccuparci; in pochi minuti avremo ristabilito la condizione di normalità perché la mancanza di fiato è dovuta ai movimenti effettuati.
Se invece l’affanno arriva senza alcuna correlazione a uno sforzo, la questione si complica e dobbiamo distinguere due situazioni: se l’affanno arriva all’improvviso o se la difficoltà di respirare ci accompagna cronicamente.
Se l’affanno si presenta improvvisamente potrebbe indicare un probabile malfunzionamento di due organi: i polmoni o il cuore. Le principali cause di un malfunzionamento dell’apparato respiratorio o specificamente dei polmoni sono quattro: asma, polmonite, broncopneumopatia ostruttiva (una malattia che restringe le vie respiratorie rendendo difficoltoso l’arrivo dell’aria ai polmoni) oppure embolia polmonare (rara situazione in cui avviene il blocco dei vasi sanguigni nei polmoni). Quando invece l’affanno è collegato a problemi cardiaci parliamo di infarto, insufficienza cardiaca oppure fibrillazione atriale o tachicardia.
Per fortuna nella maggior parte dei casi, l’affanno respiratorio dipende da cause naturali come la gravidanza, l’altitudine, età avanzata, oppure da cause esterne da tenere sotto controllo come il fumo, il congestionamento delle vie respiratorie, ansia e stress e l’inattività fisica. Per chi conduce una vita sedentaria è molto comune trovarsi senza fiato dopo uno sforzo eccessivo: quando siamo sotto sforzo il nostro corpo richiede una maggiore quantità di ossigeno e quindi aumenta la sua frequenza cardiaca e respiratoria proprio per ampliare questa risorsa. In un soggetto non allenato questo meccanismo non sempre riesce a compensare il fabbisogno di ossigeno, ed è in quel momento che si manifesta la dispnea.
Hai deciso di fare qualcosa di positivo per la tua vita, uscire dal torpore dell’inverno per rinascere nella tua primavera? Se sei fermo da troppo tempo, ricordati di non esagerare: comincia a piccoli passi, approfitta delle belle giornate per camminare all’aria aperta e inizierai a giovare dei primi benefici. In ogni caso, consulta un medico prima di cominciare qualsiasi tipo di attività: ti aiuterò a scongiurare le patologie di cui abbiamo parlato prima. Se vuoi farti seguire in un percorso personalizzato, prendi un appuntamento con Angela e vieni a scoprire come puoi migliorare la tua vita con il Progetto Benessere.